
Cile 1973: a 50 anni dal golpe un ricordo di Allende
50 anni fa moriva Salvador Allende il Presidente della via cilena al socialismo
L’11 settembre 1973 un golpe fascista guidato dal generale Augusto Pinochet metteva fine al governo democraticamente eletto nel 1970 guidato dal Presidente Allende. Allende, socialista a capo della coalizione di Unità popolare che comprendeva socialisti, comunisti e sinistra radicale, aveva avviato una serie di riforme dando inizio a quella che il Presidente stesso chiamava la via cilena al socialismo che attraverso una serie di nazionalizzazioni e di riforme radicali, a favore dei ceti più deboli, mirava alla possibile transizione a un socialismo democratico, un esperimento che dette vita a una grande attenzione e a un ampio dibattito nella sinistra di tutto il mondo.
Osteggiato dalla forte opposizione del ceto medio, indebolito da una serie di scioperi che durarono mesi – finanziati dagli oppositori del governo, con gli Stati Uniti d’America fortemente ostili – la situazione cilena andò sempre più aggravandosi finché l’11 settembre 1973 forze di polizia e dell’esercito cileno comandate dal generale Pinochet, finanziato e sostenuto dagli americani, attaccarono il palazzo presidenziale sede del legittimo governo, mettendo fine alla democrazia in Cile.
Allende e le sue guardie del corpo, dopo una eroica resistenza armata, furono bombardati da aeroplani delle forze armate e Allende, per non cadere nelle mani dei golpisti, si suicidò (ma ancor oggi non vi è la certezza se invece sia morto combattendo).
Il golpe in Cile non solo uccise Allende e la democrazia in quel paese ma vide migliaia di uccisioni e di sparizioni, la scomparsa di centinaia di bambini figli di famiglie di sinistra e la tortura e la continua violazione dei diritti umani. Si aprì così un periodo di dittatura che durò 17 anni, ma che tutt’oggi dopo una difficile transizione alla democrazia vede una ferita ancora aperta e la riconciliazione ancora lontana.
Fiesole Democratica vuole ricordare la figura di Salvator Allende e il suo esperimento di transizione al socialismo a 50 anni dalla sua morte con le sue stesse parole:
“Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori! Queste sono le mie ultime parole e ho la certezza che il mio sacrificio non sarà vano. Ho la certezza che, per lo meno, ci sarà una lezione morale che castigherà la vigliaccheria, la codardia e il tradimento”.
11 settembre 2023